venerdì 20 novembre 2015

FANTASMA INFASTIDITO DAI TURISTI

Il fantasma nel castello
Castello di Sirmione: la presenza dei turisti infastidisce il fantasma?



E
Castello di Sirmione 
bbene sì, migliaia di turisti che tutti i giorni varcano il portone della famosa Rocca Scaligera, anche solo per delle spensierate gite domenicali, potrebbero infastidire il fantasma  di Ebengardo, nobiluomo morto circa sette secoli fa. Il fantasma, che pare si aggiri ancora per le stanze del castello, potrebbe essere infastidito dalle numerose presenze che, ignare del tragico e sanguinoso dramma che lì si è consumato, ammirano e commentano con ilarità l’amenità del luogo. 


Ebengardo è il protagonista di una famosa leggenda che racconta di una storia d’amore, dai tratti cupi e tenebrosi, destinata a finire in una notte tempestosa. Del resto le vicende terrificanti non accadono mai alla luce del sole, o all’ora del thè, ma nel buio e nell’oscurità di una tempesta, appunto! Proprio nelle notti più buie, si narra che lungo le mura della Rocca – voluta da Mastino I della Scala per difendere il Lago di Garda durante le turbolenti guerre tra Signorie – si veda sovente il fantasma di Ebengardo camminare disperato.Tutto comincia una lontana notte d’inverno, durante la quale Ebengardo con la sua amata Arice, donna bellissima ed aggraziata, si trova nel salone principale della Rocca, mentre il vento e la bufera tentano invano di sconfinare all’interno, quando ad un certo punto la servitù annuncia ai due che un certo Elaberto - Marchese del Feltrino - sta chiedendo aiuto. I due innamorati, nobili d’animo, gli offrono rifugio.

L' arrivo di Elaberto al Castello
 Il Marchese alla vista della misteriosa e splendida Arice, se ne innamora subito e vorrebbe goderne la compagnia. 
Non riuscendo a proferire parola, in quanto ella ha rapito il suo cuore, si ritira nella sua stanza. Elaberto però non trovando pace e quiete, si aggira per il castello con il pensiero fisso della setosa e morbida pelle di Arice. Questo pensiero lo spinge verso la follia decidendo di averla per sé a tutti i costi. La trova, ma l’arte del corteggiamento lascia il posto alla virilità del Marchese e in un batter d’occhio la donna urla cercando di mandare via il bruto. A quel punto, Elaberto raggiunge il culmine della sua follia ed estrae un pugnale uccidendo Arice, rea di non essersi concessa. Ebengardo viene svegliato dalle urla della sua amata, ma la stessa giace ormai in un lago di sangue. L’innamorato colto dal desiderio di vendetta, uccide prima Elaberto e poi si trafigge con la stessa lama che ha fatto a brandelli la sua felicità. La morte però non ricongiunge gli innamorati perché Arice è destinata al Paradiso, mentre Ebengardo all’Inferno in quanto reo d’omicidio.
Il fantasma di Ebengardo



Ecco perché durante le notti tempestose, Ebengardo, si aggira disperato per il castello invidiando tutti gli innamorati che visitano quel luogo!      

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